mercoledì 27 agosto 2008

Come governare la transizione dall’economia della crescita all’economia solidale.

Il ciclo di seminari proposti intende aprire una riflessione sui limiti di un sistema di welfare per troppo tempo costruito su una logica di riparazione e poco attento a mettere in campo l’iniziativa personale dei “soggetto deboli”, della famiglia, della comunità in quanto risorsa.
L’attenzione va oggi spostata sulla comunità solidale, rispetto alla quale l’istituzione svolge un compito di promozione e supporto all’auto-organizzazione e all’autodeterminazione, attraverso il sostegno o la rivitalizzazione delle reti naturali di comunità, e la qualificazione degli interventi di solidarietà organizzata.
Si delinea, quindi, un programma di trasformazione progressiva degli interventi: da modalità prevalentemente sanitarie di risposta al bisogno socio-sanitario, a forme partecipate ed organiche al tessuto sociale.
La centralità della persona ed il valore dei legami di comunità sono gli assunti che sostengono queste linee d’intervento.
Si tratta di superare una logica di servizio chiuso sulla prestazione alla persona, indipendentemente dal contesto relazionale e di comunità in cui è inserita, per concepire l’idea di servizio alle fasce sociali deboli, a partire dalla relazione e dai legami con il territorio.
Per questi motivi si è pensato di proporre 3 giornate di confronto sul “nuovo welfare di comunità” per avviare un dialogo costruttivo con quanti si occupano a diverso titolo di servizi alla persona e di sviluppo territoriale integrato e sostenibile, con l’intento di contribuire a promuovere una nuova stagione del welfare.

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